Music therapy - GB Battaglia

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Music therapy






La dimensione sonora


L’affascinante “mondo del suono” mi sorprende sempre di più ogni qualvolta ne scopro le diverse sfumature.
Se si pensasse alla nostra quotidianità dal punto di vista sonoro, scopriremmo che il suono entra a far parte della nostra esistenza quasi continuamente, ci investe, ci trapassa, ci contorna con i suoi raggi invisibili ma vibranti.
Occupandomi da alcuni anni di composizione musicale per colonne sonore e di sound design, sia per il teatro che per il video in genere, mi sono accorto di come il suono o la musica (sistema organizzato di suoni) abbia una propria verità ed un messaggio preciso da inviarci.
Ogni volta che l’ascoltatore viene investito dalle vibrazioni sonore, modifica la sua essenza del momento, l’evento sonoro è in grado di modificarne lo stato psichico e quello chimico.
Una colonna sonora horror, per esempio, può far letteralmente vivere la sensazione psicologica di paura, e di conseguenza quella fisica di tremore, ed ancora, nel caso di una dolce melodia, l’ascoltatore potrebbe scoprirsi a sorridere o commuoversi per l’intenso sentimento di gioia o tristezza provato.
La musica può far tornare alla mente ricordi di esperienze vissute, scatenando così il sentimento.
Quanto scritto può essere valido anche se si tratta di semplici suoni (o rumori) e non vere composizioni musicali.
L’esempio dello stridere dei freni di un treno, può facilmente far intuire quale effetto psicofisico si può generare in colui che viene investito da tale evento sonoro, come pure il suono delle onde del mare.
Insomma, tutti questi esempi tendono a far riflettere sul fatto che, se è vero che il suono ci influenza, allora perché non servircene volontariamente per comunicare, o addirittura, per scopi terapeutici?
Con il passare degli anni, mentre mi occupavo dell’aspetto tecnico/esecutivo della musica/suono (tecniche di esecuzione, di registrazione, di editing audio etc.) mi sono imbattuto più volte su percorsi che, partendo dalla materia musicale, sconfinavano in maniera quasi automatica nella fisica, nella chimica, nella matematica,  nelle scienze mediche e perfino nella metafisica e spiritualità.
Se pensiamo alle onde elettromagnetiche, allo studio del moto armonico, alle relazioni chimiche tra le molecole, ai raggi X impiegati per una TAC, oppure, se immaginiamo un monaco tibetano che imposta la sua voce per eseguire un mantra o un coro armonico, tipici di alcuni paesi orientali, ci possiamo rendere conto di come tutti questi esempi così diversi tra loro, condividano in realtà un aspetto comune, la “dimensione suono”.
Quindi, in conclusione, si potrebbe affermare senza ombra di dubbio che il suono e le differenti vibrazioni che lo costituiscono, sono presenti in ogni aspetto dell’esistenza umana.
Queste vibrazioni sono l’essenza del mondo, ci permettono di comunicare con chiunque ed ovunque, sia in forma fisica che spirituale, ci permettono di emozionarci ed emozionare, di esprimere l’equilibrio o il disequilibrio che viviamo nel nostro mondo interiore ed esteriore.
Le vibrazioni sonore si esprimono attraverso uno strumento vibrante (la voce, uno strumento musicale oppure un elemento naturale) e giungono al nostro cervello e alla nostra coscienza attraverso le nostre orecchie, trasformandosi in segnali chimici ed elettrici.
In questo modo, il suono ci proietta verso un universo più ampio rispetto a quello in cui è stato generato, regalandoci una dimensione ultraterrena.
Ecco, questo è il potere del suono, un potere che ci trasforma, che trascende l’uomo, ma che l’uomo contiene in sé.
Questo affascinante mondo mi insegna ogni giorno cose nuove, cose che mi spingono verso la ricerca di un equilibrio dell'esistenza,  attraverso il suono.

GB Battaglia


 
 
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